NOVE MESI IN FORMA - Mia Farmacia
Bambini 20 Dicembre 2021

NOVE MESI IN FORMA

I consigli per una gravidanza serena

Cambiamenti ormonali, fisici e psicologici caratterizzano la gravidanza.

Nelle 40 settimane che portano dal concepimento alla nascita del bambino ogni donna si trova a dover modificare le proprie abitudini e, in alcuni casi, a dover far fronte a disturbi o gestire complicanze mediche.

Anche se ogni gravidanza è un evento unico, per tutte le donne vale, al fine di avere una gravidanza in salute, la regola di tenere sotto controllo, durante tutto il periodo, il tipo di alimentazione, l’aumento del peso e l’esposizione a fattori di rischio.

La SIGO, Società Italiana dei Ginecologi Ospedalieri, ha pubblicato un documento contenente le raccomandazioni per una gravidanza fisiologica, vediamone alcune in dettaglio.

A TAVOLA

Non è vero che durante la gravidanza bisogna “mangiare per due”, ma la nutrizione deve essere bilanciata e completa rispetto a tutti i nutrienti essenziali, in quanto anche da questo passano la salute della donna e del feto.

Si raccomanda l’assunzione di cinque porzioni ogni giorno di frutta e verdura, due porzioni alla settimana di legumi, di assumere occasionalmente frutta secca e di preferire i cereali integrali.

In corso di gravidanza aumenta il fabbisogno di proteine, mentre resta pressoché invariato quello di carboidrati e di grassi.

Se una donna adulta dovrebbe, secondo i LARN – livelli di assunzione raccomandati-, assumere 54 grammi al giorno di proteine di alta qualità, questi livelli devono essere incrementati fino a 1 grammo al giorno nel primo trimestre, a 8 grammi nel secondo trimestre e a 26 grammi al giorno nel terzo trimestre.

Per quanto riguarda i carboidrati, sarebbero da privilegiare i cereali integrali, per un consumo di almeno 175 grammi al giorno, anche per garantire un adeguato apporto di fibre.

Fino al primo trimestre di gestazione è necessario evitare di bere alcol; in seguito astenersi o comunque limitare l’assunzione a non più di due bicchieri di vino rosso alla settimana.

Limitato anche il caffè, a due tazzine al giorno, in quanto la dose di caffeina non dovrebbe superare i 200 mg.

In genere l’integrazione di vitamine A, C, e D non è consigliata, quantomeno nella maggior parte dei paesi sviluppati e in presenza di corretta nutrizione.

Vengono invece valutate caso per caso le situazioni di donne a rischio di ipovitaminosi, per questioni ambientali o legate a carenze alimentari.

Per le donne vegetariane o vegane, per esempio, secondo la SIGO dovrebbe essere considerata l’introduzione di cibi rinforzati con vitamina B12 e ferro.

PATOLOGIE ALIMENTARI

La cura dell’alimentazione in gravidanza è legata anche alla prevenzione di malattie di origine alimentare, in particolare la toxoplasmosi.

All’inizio della gravidanza viene eseguito lo screening sierologico per toxoplasma gondii, attraverso un prelievo di sangue.

In caso di esito negativo e quindi di suscettibilità all’infezione, è necessario adottare alcune norme comportamentali igienico-alimentari.

Contrarre la toxoplasmosi durante la gravidanza, infatti, espone il feto a gravi rischi: l’infezione può passare al bambino attraverso la placenta, con il rischio di causare, in alcuni casi, malformazioni o addirittura l’aborto.

Per prevenire l’infezione evitare di consumare salumi, insaccati, e carni crude (cuocere bene la carne); lavare accuratamente frutta e verdure con acqua, anche quelle confezionate prelavate; in caso di contatto diretto con la terra, da evitare, utilizzare i guanti; per esempio, durante le attività agricole o di giardinaggio.

Qualche attenzione anche alla convivenza con i gatti che, se infetti, possono trasmettere la malattia attraverso il contatto con le feci. I gatti domestici con una alimentazione priva di alimenti crudi sono comunque difficilmente malati, per cui si tratta di una eventualità molto rara.

PESO E ATTIVITÀ FISICA

In gravidanza l’aumento di peso è necessario e fisiologico.

In generale è consigliabile non superare i 12 chilogrammi acquisiti durante la gravidanza, poiché un aumento eccessivo di peso può causare la comparsa di disturbi fisici e anche di alcune patologie come gestosi, ossia aumento della pressione arteriosa, e diabete gestazionale, e aumentare il rischio di parti prematuri.

Viceversa, un aumento di peso molto ridotto può causare la nascita di bambini sottopeso.

La pratica di attività fisica durante la gravidanza è raccomandata, in assenza di particolari rischi o complicazioni.

Le attività più adatte sono, oltre al nuoto e al cammino, andare in bicicletta (o cyclette), yoga e pilates; sono invece controindicate equitazione, pattinaggio, sub, sci d’acqua, surf, ginnastica artistica e in generale tutti gli sport che comportino il rischio di caduta.

I DISTURBI PIÙ FREQUENTI

Molte donne soffrono di nausea e vomito, soprattutto nel corso dei primi mesi di gravidanza.

Per alleviare i sintomi è utile fare pasti frequenti e poco abbondanti, a base di cibi secchi.

Inoltre, cercare di evitare gli alimenti che aumentano i sintomi, come gli odori forti, e il consumo di cibi grassi e zuccheri semplici.
Bere molto, ma lontano dai pasti e a piccoli sorsi.

Se il problema persiste è bene rivolgersi al proprio ginecologo.

Altro disturbo è la stitichezza, associata talvolta alla insorgenza di emorroidi.

Il trattamento della stitichezza include un’adeguata alimentazione, idratazione ed esercizio fisico: si dovrebbe bere un litro e mezzo di acqua al giorno, pari a circa otto bicchieri, e aumentare il consumo di alimenti ricchi di fibre come pane integrale, cereali integrali, verdure fresche, frutta fresca e secca.

VACCINAZIONI, COVID MA NON SOLO

Poiché la gravidanza è considerata un fattore di rischio per malattia grave da Covid-19, le gestanti rappresentano una popolazione fragile e dovrebbero quindi sottoporsi alla vaccinazione.

Inoltre, tutte le donne in gravidanza dovrebbero sottoporsi alla vaccinazione dTpa (difterite-tetano- pertosse) e a quella contro l’influenza, che devono essere ripetute ad ogni gravidanza, anche in caso di gravidanze consecutive distanziate da brevi intervalli di tempo.

L’influenza contratta in gravidanza, infatti, può comportare lo sviluppo di complicanze sia a carico della madre che del feto e del neonato; se contratta nei primi sei mesi di vita del neonato, è associata a tassi di mortalità elevati.

ACIDO FOLICO

È fortemente raccomandata dai medici, e indispensabile per tutte le donne in età fertile che desiderano una gravidanza, l’integrazione con acido folico o vitamina B9, soprattutto per la riduzione del rischio di sviluppare difetti del tubo neurale, come la spina bifida.

Le indicazioni delle società scientifiche nazionali e internazionali consigliano l’assunzione di 400 microgrammi (μg) al giorno di acido folico da almeno trenta giorni prima del concepimento, e fino ad almeno tre mesi di gestazione.

Nelle donne obese la dose consigliata è maggiore (4-5 milligrammi – mg) a cominciare da un mese prima del concepimento fino alla fine del primo; dosi aumentate anche per le donne che abbiano già partorito feti con difetti del tubo neurale, che soffrono di celiachia, o assumono farmaci antiepilettici, che hanno familiarità per patologie o malformazioni neurologiche e che sono affette da diabete pre-gestazionale.

di Marina Franceschi 

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