Una bella avventura - Mia Farmacia
Bambini 21 Giugno 2021

Una bella avventura

L'arrivo a casa del bebè

L’arrivo a casa del bebè rappresenta un momento delicato per la nuova famiglia.
Importante la presenza di una rete di aiuto.

Dopo la nascita di un bambino, uno dei momenti più difficili è il rientro a casa.

Un’avventura tutta nuova, per la mamma e il papà, nella quale ci si inoltra sempre più spesso senza la rete di aiuti che c’era un tempo.

Accanto alla donna che diventa mamma oggi però ci sono nuove figure, professionali più che familiari, e una maggiore consapevolezza, data dal fatto che in Italia si fanno pochi figli e si fanno in età avanzata.

La rete di aiuto deve comprendere il pediatra di famiglia, da contattare al più presto perché si occuperà della salute del bambino dopo i controlli in ospedale, e l’ostetrica che viene a domicilio – molte Asl prevedono una visita gratuita – o nel consultorio più vicino a casa.

Inoltre, un alleato prezioso può essere il farmacista: vicino a casa, sempre disponibile, può offrire il consiglio giusto in caso di piccoli problemi, dalla ragade al seno alla dermatite da pannolino.

EFFETTI BENEFICI DEL LATTE MATERNO

Secondo le stime, oltre il 90% delle donne italiane comincia ad allattare al seno il neonato nei primi giorni di vita; la percentuale scende nel primo mese al 77% per poi crollare al 31% a 4 mesi, mentre solo il 10% continua ad allattare oltre i 6 mesi di vita, come è consigliato dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms).

Per la prima settimana a casa la mamma dovrebbe pensare solo ad allattare il proprio figlio, raccomandano i medici della Società italiana di neonatologia (Sin).

«Il latte materno rappresenta la migliore alimentazione possibile per il neonato; tra gli effetti benefici è ben documentato un minor rischio di infezioni gastrointestinali, infezioni respiratorie, asma, otiti medie acute e di sviluppare a lungo termine sovrappeso, obesità e malattie collegate rispetto al neonato alimentato con latte artificiale».

Spiega Mauro Stronati, Presidente della Sin, e Direttore della S.C.di Neonatologia, Patologia Neonatale e Terapia Intensiva, Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo di Pavia.

«Le madri che allattano vanno incontro a minori perdite ematiche e a una più rapida involuzione uterina e perdita di peso dopo il parto; il rischio di cancro del seno si riduce del 4% per ogni anno di lattazione; sono segnalati anche effetti positivi a lungo termine, anche per quanto riguarda diabete e ipertensione. Le donne che non allattano o che smettono precocemente sono più esposte alla depressione puerperale».

Ma allattare non è sempre facile all’inizio e spesso si rinuncia perché il bambino non si attacca bene e piange, la mamma si sente inadeguata e dopo poco si comincia con l’aggiunta.

«Il neonato si autoregola nell’appetito e piange quando ha fame.
Attaccare il neonato al seno è l’unico modo di stimolare la produzione di latte»
precisa Stronati.

Non bisogna scoraggiarsi perché una volta superata la fase di avvio che richiede un progressivo adattamento di mamma e neonato, tutto sarà molto semplice.

Se invece il latte proprio non arriva, o non si riesce ad avviare l’allattamento al seno, un’alimentazione con latte artificiale, secondo le indicazioni del pediatra, farà crescere bene comunque il proprio bambino.

RIPOSO E ALIMENTAZIONE CORRETTA PER LA MAMMA

La donna che torna a casa dopo il parto si trova in una situazione nuova, piena di entusiasmo, ma spesso stanca e confusa.

È importante in questa fase non trascurare la propria alimentazione e un po’ di riposo: si dovrebbe cercare nei primi giorni di dormire quando dorme il neonato, solo così si riescono ad affrontare i risvegli notturni per le poppate.

Alla donna poi, nel puerperio serve «una dieta varia e sana, adeguata alle esigenze della mamma, sarà salutare per lei e per il bimbo».

Spiega il neonatologo, «Un’alimentazione appropriata per la donna in allattamento deve soddisfare i fabbisogni energetici, proteici e di calcio.
Non è prevista alcuna limitazione alimentare o dieta specifica.
Non bisogna mangiare tanto più del solito, poiché a una donna che allatta bastano 500 Kcal al giorno in più; non serve eliminare particolari alimenti per prevenire le allergie, né è documentato con certezza che alcuni cibi o liquidi possano far aumentare la produzione di latte».

A casa, la mamma si trova spesso ad affrontare anche quello che viene chiamato baby blues.

Si tratta di una condizione transitoria, che si verifica nei primi giorni dopo il parto, e rimane per qualche giorno, ed è causato dai cambiamenti ormonali che seguono il parto, oltre che dalla stanchezza psicofisica che deriva dal travaglio e dal parto.

Questa condizione si supera, ma è bene che la neomamma non sia lasciata sola e che ne parli con uno specialista se si protrae per qualche mese.

«Il puerperio è un periodo fondamentale: ma purtroppo, ancora oggi, questa fase è molto trascurata, anche da noi medici e dalla sanità pubblica».

Spiega Alessandra Graziottin, ginecologa, Direttore del Centro di Ginecologia H.

San Raffaele Resnati di Milano «la prevenzione è importante anche dal punto di vista degli integratori alimentari, per garantire il miglior benessere dopo il parto.

Oggi è giusto parlare di ‘progetto di salute’ per mamma e bambino con una dieta bilanciata e integrata, unita a sani stili di vita per ottimizzare la salute di entrambi durante e dopo la gravidanza».

Il consiglio della ginecologa è di «camminare all’aperto per un’ora al giorno, di buon passo, anche con la carrozzina».

E poi «Ferro, magnesio, vitamina C sono essenziali per recuperare l’armonia psichica e fisica.
L’integrazione va proseguita per almeno tre mesi o fino alla fine dell’allattamento: in questo modo si riduce nettamente la depressione post parto, aumentano energia e benessere, migliorano perfino i capelli».

Infine spiega Graziottin «La carenza di sonno, poi, aumenta adrenalina, cortisolo, molecole infiammatorie, e peggiora stress e irritabilità.

La mamma, quindi, deve dormire per sei ore almeno due notti la settimana».


di Chiara Romeo

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