STOP AL DOLORE!
Un segnale di allarme del nostro organismo da non sottovalutare mai
Mal di testa, dolori osteoarticolari, mestruali, da trauma, mal di denti.
Le situazioni nelle quali si avverte un dolore acuto, più o meno forte, più o meno invalidante, sono tantissime e nella maggior parte dei casi possono essere risolte efficacemente.
IL DOLORE
Secondo l’Associazione internazionale per lo studio del dolore, si tratta di “un’esperienza sensoriale ed emozionale spiacevole, associata a danno tissutale effettivo o potenziale, o descritta in termini di danno”.
La percezione del dolore è quindi un fatto soggettivo, più che oggettivo, che dipende anche dalla storia individuale di ciascuno.
Vi concorrono oltre alla componente percettiva, che indica durata, sede e intensità del dolore, anche una componente emotiva, che rimanda a una sensazione spiacevole, e una di tipo cognitivo-comportamentale, che riguarda le reazioni di ogni individuo agli stimoli dolorosi.
Il dolore è una delle motivazioni che più spesso porta a richiedere un consulto medico; i dati epidemiologici suggeriscono che, in Italia, una persona su quattro soffra di dolore cronico, più spesso donne, con impatto su spesa sanitaria e ore di lavoro perse.
ACUTO O CRONICO?
Esistono numerose tipologie di dolore, ma la più grande classificazione distingue tra dolore acuto, dovuto a un trauma o a una lesione, di tipo intenso ma con una durata limitata nel tempo, destinato a regredire e scomparire con la guarigione della lesione, e dolore cronico.
Il dolore si definisce cronico quando ha una durata superiore ai tre mesi.
Può essere continuo o ricorrente, può persistere per lunghi periodi o ripresentarsi per l’aggravamento di una lesione.
Patologie come fibromialgia, diabete, artrite possono essere alla base del dolore cronico, ma in alcuni casi la sua insorgenza non dipende da una vera causa patologica; il dolore, inoltre, può persistere a prescindere dalle cause iniziali che l’hanno causato e diventare quindi una malattia a sé stante.
In questo caso, la qualità della vita viene condizionata negativamente e possono comparire disturbi emotivi, oltre che ansia e depressione.
TERAPIE
La diagnosi di dolore cronico si basa, oltre che sulla storia del paziente, su strumenti come questionari e scale di misurazione che considerano anche gli aspetti emotivi e psicologici.
A volte, per facilitare il processo di diagnosi, si utilizza il diario, dove al paziente viene chiesto di annotare tipo e manifestazione del dolore, frequenza, intensità ed effetti di eventuali terapie assunte.
Se per un improvviso mal di denti o per un dolore da trauma è immediato ricorrere a ghiaccio, applicazione di pomate o assunzione di antidolorifici, nei casi di mal di schiena, mal di testa o dolori osteo-articolari che durano da oltre tre mesi è fondamentale chiedere aiuto per poter valutare la situazione e iniziare un trattamento mirato.
La terapia farmacologica per trattare il dolore cronico si basa in genere su farmaci antinfiammatori FANS, -che però non sono utili per il dolore neuropatico-, oppioidi e in casi specifici anche su farmaci antidepressivi o antiepilettici.
Accanto a questa possono essere utilizzate anche la terapia comportamentale, la fisioterapia con stretching ed esercizi specifici e alcune tecniche come ipnosi, biofeedback e tecniche di rilassamento.
DOLORI TECNOLOGICI
L’uso dei dispositivi elettronici, in posizioni quasi sempre scorrette, sta iniziando a causare dolori a collo e colonna vertebrale.
Ore passate con il capo chino sul tablet, o a controllare ossessivamente lo smartphone, stanno addirittura modificando la postura tanto che per descrivere questa situazione è stato creato un nuovo termine: l’iGobba, traduzione dell’inglese iHunch, termine coniato proprio per descrivere quella posizione innaturale che viene assunta quando si usano dispositivi tecnologici.
Un fatto che riguarda in modo particolare gli adolescenti, che manifestano una curvatura della schiena dovuta a una postura sbagliata.
Questo perché si viene a creare un vero e proprio sovraccarico funzionale, deleterio per il collo: che si sia in piedi, in posizione seduta o si stia camminando, la testa è a lungo inclinata di 45-60 gradi.
Basti pensare che la testa di un adulto, che pesa in media tra i 4,5 e i 5 chili, in quella posizione esercita una pressione sul collo pari a quella che sarebbe provocata da un peso di 27 chilogrammi.
Ne consegue il rischio di dolori nell’area cervicale e di mal di schiena, causato dall’infiammazione di alcuni muscoli, con sintomi come mal di testa e rigidità del collo o della spalla.
Come rimediare?
È necessario modificare i comportamenti a favore di una maggiore ergonomia: tenere la testa alta avvicinando il dispositivo al viso, utilizzare supporti da tavolo per evitare di flettere eccessivamente il collo.
Inoltre, fare pause frequenti, e esercizi di allungamento dei muscoli di collo e spalle.
SCRIVANIA E COMPUTER
Lavorare al computer per lunghe ore può causare vari sintomi, in particolare collegati all’uso del mouse: dolore al collo e alla spalla, mal di testa, epicondilite (più nota come “gomito del tennista”), fino alla sindrome del tunnel carpale, con la sensazione di formicolio, mani fredde, dolore al polso.
A livello della colonna vertebrale si possono creare situazioni che ne cambiano la morfologia, con aumento della
lordosi cervicale, ossia la curvatura del collo, aumento della cifosi toracica e riduzione della curvatura a livello della zona lombare.
COME SI MISURA IL DOLORE
Sono state ideate le scale del dolore utili per tutti ma soprattutto per la valutazione del dolore in pazienti con patologie che influenzano le funzioni cognitive, l’eloquio, il linguaggio oppure nei bambini piccoli.
La presenza di dolore è suggerita dalle smorfie del volto, dall’aggrottamento delle sopracciglia, o dal ripetuto ammiccamento degli occhi.
RIMEDI E CURA DEL DOLORE
Per alleviare il dolore, soprattutto in fase acuta, sono utili i farmaci di automedicazione, riconoscibili grazie al bollino rosso che sorride apposto sulla confezione.
È meglio evitare il fai da te e chiedere consiglio al farmacista e comunque il prima possibile rivolgersi al proprio medico.
- Per traumi muscolari e articolari, a partire dal momento in cui si genera l’infiammazione, è utile l’applicazione locale (pomate, creme, unguenti, cerotti) o, se il dolore è intenso, l’assunzione per via sistemica (compresse, capsule, bustine), di farmaci a base di antinfiammatori non steroidei (FANS) che sono anche in grado di calmare il dolore e ridurre l’infiammazione.
- Per aiutare il rilassamento dei muscoli e diminuire il dolore da contrattura può essere utile l’impiego di farmaci con azione rilassante.
- Quando si hanno disturbi come contrazioni muscolari che possono generare mal di schiena, tensioni cervicali, etc., riscaldare l’area interessata e dolente utilizzando le fasce riscaldanti può dare sollievo.
- Rimedi fitoterapici possono essere: artiglio del diavolo (Harpagophytum procumbens), salice (Salix alba), boswellia (Boswellia serrata), partenio (Tanacetum parthenium) e zenzero (Zingiber officinale).
- Il freddo, al contrario, è utile in caso di traumi – contusioni, stiramenti, distorsioni – derivanti dall’attività fisica.
Ma se i dolori muscolari sono diffusi e dovuti ad accumulo di acido lattico nei muscoli non allenati, può essere utile un bagno caldo e la ripresa graduale dell’attività muscolare.
IL DOLORE NEUROPATICO
È una particolare categoria di dolore che si sviluppa in seguito a lesioni a carico dei nervi e si manifesta con la mancanza di sensibilità, oppure a seguito di stimoli che normalmente non sarebbero tali da provocare dolore, oppure con una risposta amplificata a uno stimolo termico o tattile.
Tutto ciò che può provocare danni alle strutture nervose può diventare causa di dolore neuropatico.
Cause di dolore neuropatico periferico possono essere, per esempio: compressioni di un nervo, sindrome del tunnel carpale, lesioni causate da diabete, fuoco di S. Antonio, interventi chirurgici, terapie oncologiche (radiazione, chemioterapia).
I sintomi possono includere bruciore o formicolio, ipersensibilità al tatto o al freddo, o intenso dolore profondo.
Il dolore neuropatico può essere invalidante, rendere difficile svolgere normali attività e quindi generare ansia o depressione che, a loro volta, possono peggiorarlo.
DOLORE NELLA DONNA
Una forma di mal di testa con dolore che colpisce le donne è quella che precede l’arrivo del ciclo mensile.
La causa è il calo fisiologico degli estrogeni per una vasodilatazione a livello cerebrale.
La sindrome premestruale porta con sé anche altri disturbi, come alterazioni dell’umore, dolori lombari e malessere.
Questo tipo di dolore si può trattare con famaci antidolorifici e antinfiammatori ed è utile anche l’assunzione di magnesio.
di Marina Franceschi