MAL DI PIETRA - Mia Farmacia
Medicina 04 Aprile 2022

MAL DI PIETRA

I calcoli, cosa sono quali sono i sintomi e come si curano

Il nostro organismo a volte può produrre alcune formazioni indesiderate e fastidiose: i calcoli.

Sono una sorta di “sassolini” che, se raggiungono certe dimensioni, possono provocare dolori di diverso livello.

Grazie agli esami diagnostici è possibile individuarli con precisione e intervenire per risolvere il problema.

I calcoli si possono formare nella cistifellea, a livello di rene o delle vie urinarie, e in bocca nell’apparato che produce e controlla la salivazione.

Ecco cosa sono e come è possibile “sbloccare” una situazione.

CALCOLI ALLA CISTIFELLEA

Piccolo organo appartenente all’apparato digerente, la colecisti ha il compito di immagazzinare la bile, il liquido prodotto dal fegato, necessario a digerire i grassi.

La bile viene poi rilasciata nell’intestino tenue durante la digestione.

A livello della colecisti possono formarsi i calcoli, piccoli sassolini duri formati da sali e colesterolo.

Questi sassolini bloccano il passaggio della bile e l’ostruzione può causare l’infiammazione della colecisti.

Circa la metà delle persone con calcoli alla colecisti non sviluppa alcun sintomo nel corso della vita.

Sintomi dei calcoli alla cistifellea

La manifestazione più tipica di chi è sintomatico è la colica biliare postprandiale.

Al termine del pasto si avverte dolore localizzato sotto lo sterno e nella parte alta a destra dell’addome, nausea, senso di pesantezza, meteorismo.

Sono le donne a soffrire maggiormente di questo disturbo, perché producono calcoli a un ritmo superiore rispetto all’uomo, soprattutto nell’età fertile.

Con il passare degli anni le percentuali tra i due sessi diventano pari.

Infatti con l’invecchiamento si perde la capacità di produrre acidi biliari in quantità sufficiente per sciogliere il colesterolo nella bile.

 

Stile di vita

Stili di vita scorretti, ad esempio un’alimentazione molto ricca di zuccheri raffinati e grassi, facilitano l’accumulo di colesterolo nella bile e di conseguenza i calcoli.

Sono fattori di rischio anche il sovrappeso e l’obesità.

Diagnosi e cura dei calcoli alla cistifellea

Per arrivare a una diagnosi certa lo specialista, oltre a un’accurata anamnesi, potrebbe richiedere accertamenti come analisi del sangue ed ecografia dell’addome.

In alcuni casi il medico prescrive una TAC di approfondimento.

Se i sintomi sono dolorosi, il medico potrebbe indicare una terapia con farmaci antispastici.

I calcoli di piccole dimensioni e di recente formazione spesso sono risolti con terapie specifiche stabilite dallo specialista.

Se i calcoli sono di volume maggiore, potrebbe essere necessaria la asportazione della colecisti.

L’intervento solitamente viene eseguito in laparoscopia, una metodologia mininvasiva.

CALCOLI RENALI

La calcolosi urinaria è un disturbo molto diffuso. Viene provocato dalla presenza di calcoli nel rene o nelle vie urinarie.

I calcoli sono formazioni dure simili a sassi, di dimensioni variabili, costituiti nella maggior parte dei casi da sali di calcio.

Possono formarsi anche calcoli renali composti da acido urico, acido ossalico o altre sostanze.

Ne vengono più colpiti gli uomini, e sono maggiormente a rischio coloro che soffrono di ipertensione o di alcune malattie metaboliche, o chi segue una dieta iperproteica.

I calcoli renali, specie se di piccole dimensioni, possono essere asintomatici.

Sintomi dei calcoli renali

Se i calcoli vanno ad ostruire le vie urinarie, possono provocare una colica renale, caratterizzata da un dolore molto intenso, di solito a livello del fianco, che si irradia verso l’addome, l’inguine e l’interno della coscia.

Talvolta i pazienti soffrono anche di nausea, vomito, febbre, presenza di sangue o pus nelle urine e urgenza di urinare.

Stile di vita

Ci sono alcune indicazioni per evitare o limitare l’insorgenza della calcolosi renale.

È bene bere grandi quantità di liquidi ogni giorno e seguire una dieta ricca di fibre, proteine magre e molte verdure di colore giallo o verde.

Asparagi, anguria, prezzemolo e sedano favoriscono la diuresi.

Sono da evitare cibi troppo conditi e ricchi di calcio, come formaggi e latticini, cioccolato, spinaci.

In caso di calcoli formati da acido urico è necessaria una dieta povera di proteine.

Diagnosi e cura dei calcoli renali

L’esame radiografico (per i calcoli contenenti calcio, e quindi radio-opachi) e l’ecografia ad dominale permettono di localizzare il calcolo.

In casi particolari può essere necessaria l’esecuzione di una RMN o di esami con mezzo di contrasto (urografia, pielografia).

Sarà il medico curante a stabilire l’eventuale assunzione di farmaci.

Piccoli calcoli asintomatici possono essere semplicemente tenuti sotto controllo nel tempo. Il dolore della colica renale, in genere molto intenso, viene trattato con antinfiammatori o analgesici.

Nel caso di calcoli di acido urico, alcuni trattamenti specifici per via orale possono portare al graduale scioglimento del calcolo.

Per diversi calcoli viene impiegata la litotrissia a onde d’urto, una metodica usata per frammentare i calcoli e permetterne l’espulsione con le urine.

Calcoli di grandi dimensioni specie se ostruttivi, richiedono l’asportazione chirurgica.

CALCOLI SALIVARI

Anche all’interno della bocca possono formarsi calcoli che ostruiscono le ghiandole salivari, composti da sali di calcio, e possono causare dolore, tumefazione delle ghiandole e a volte infezioni.

La maggioranza delle calcolosi salivari o scialolitiasi ha origine dalle ghiandole sottomandibolari, il restante quasi sempre nasce dalle ghiandole parotidi.

Sintomi dei calcoli salivari

Il dolore viene avvertito quasi sempre dopo aver mangiato, perché il cibo stimola il flusso salivare. In alcuni casi il calcolo può essere visibile o palpabile.

Per alleviare il dolore possono essere prescritti analgesici o un massaggio nella zona.

Talvolta il medico prescrive una terapia antibiotica per prevenire un’infiammazione delle ghiandole salivari.

Stile di vita

Un’accurata igiene orale insieme ad un’adeguata idratazione possono aiutare a prevenire la formazione di calcoli salivari.

Diagnosi e cura dei calcoli salivari

Per una diagnosi precisa può essere necessario effettuare esami di approfondimento: una TC (Tomografia Computerizzata), un’ecografia o una scialografia – esame dei dotti salivari.

Per eliminare i calcoli salivari a volte è sufficiente favorirne l’espulsione con stimolanti del flusso salivare (si usa ad esempio il succo di limone).

Se i calcoli sono vicini all’uscita del dotto salivare spesso è sufficiente eseguire una manovra manuale con la punta delle dita.

Lo specialista in alcuni casi dilata il dotto con una piccola sonda per facilitare l’espulsione.

Se questi metodi falliscono si ricorre alla rimozione chirurgica, con metodiche stabilite in base alla posizione dei calcoli all’interno della ghiandola salivare.

di Alessandra Margreth  

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